Un appartamento per la riabilitazione

Un appartamento per la riabilitazione

MOTTA: SARA’ SENZA BARRIERE
Verrà  utilizzato per l’addestramento dei pazienti dimessi

MOTTA DI LIVENZA (TV). Un appartamento per l’addestramento dei pazienti in uscita dalle cure riabilitative. E’ il progetto che presto prenderà  forma nei locali del padiglione Cardazzo dove la dirigenza dell’Ospedale Riabilitativo di Alta Specializzazione mottense ha previsto l’allestimento di un alloggio completamente domotizzato, vale a dire privo di barriere architettoniche e adeguato alle esigenze di deambulazione di chi ha problemi fisici. La novità  è emersa a margine della presentazione dei dati sul funzionamento dei primi sei mesi dall’avvio dello «sportello senza barriere».


Si tratta di un’iniziativa ospitata dall’Oras attraverso la quale i disabili possono ottenere tutte le informazioni necessarie all’abbattimento delle barriere architettoniche nelle proprie abitazioni e in situazioni di mobilità , nonché per l’accesso ai relativi finanziamenti statali e regionali. Il responsabile è un architetto veneziano, Rodolfo Dalla Mora, che si trova in sedia a rotelle ed è stato anche paziente della struttura mottense. Grazie a questa bivalenza di ruoli è possibile verificare le necessità  delle persone affette da disabilità  momentanee e permanenti, fornendo consigli adeguati alle specifiche situazioni. «Da giugno abbiamo fornito 80 consulenze ed effettuato 15 sopralluoghi esterni – racconta – abbiamo fornito soluzioni progettuali e informazioni su contributi e possibilità  di agevolazioni in materia di adattabilità  dei luoghi domestici e dei mezzi di trasporto. Il tutto attraverso un lavoro di équipe con il coinvolgimento del personale medico dell’ospedale di Motta». In questo contesto sono emerse alcune esigenze in tema di accompagnamento del paziente nel percorso di uscita dalla struttura ospedaliera.
A questo proposito, è stato progettato per il 2008 un appartamento-pilota attrezzato per i disabili che, all’interno dell’ospedale, servirà  da modello a pazienti e familiari. «Si tratta di un appartamento senza barriere – spiega il dottor Stefano Bargellesi, responsabile dell’unità  medico riabilitativa – servirà  all’addestramento dei pazienti in uscita e dei loro famigliari. Si tratterà  di renderli consapevoli delle loro possibilità  in termini di accessibilità  degli spazi e degli oggetti». Nell’alloggio, che si prevede verrà  allestito entro l’anno, potranno soggiornare per una settimana un paziente ed i famigliari più stretti».

(b.b.)

Fonte: La Tribuna di Treviso del 20-01-2008